Tra storia, commercio e sintonia, il vino Chianti torna in Cina al Qingtian International Wine Expo

Nov 16, 2021 | Chianti Blog

Un legame antico, dalla letteratura al commercio, tra due mondi lontanissimi ma uniti dall’amicizia e la ritrovata passione per il vino.

L’area di produzione vitivinicola del Chianti, e le sue molteplici e variopinte zone, si trova in senso letterale nel cuore della Toscana. Un cuore ricoperto dalle vigne di Sangiovese atto a divenire vino Chianti. Sulla nostra terra e sul nostro “cuore” di produzione, il sole proviene sempre da est: dall’Adriatico, il giorno sorge fino a scendere oltre la costa tirrenica oltrepassando così la penisola e la nostra regione, e regolandone idealmente il ciclo di vita.

Quello che si proietta da dietro l’Appennino però è un sole che arriva da molto più lontano, oltre il Mediterraneo fino ad arrivare a terre estreme, fisse ai bordi del mondo “conosciuto”.

Una terra di cui si è iniziato a parlare in libri di cronaca come ‘Il Milione’ scritto da un toscano, il Rustichello da Pisa e che racconta con piglio antropologico, le turbolente vicende legate alla famiglia di commercianti veneziani del celebre Marco Polo.

Si potrebbe dire che nasce proprio da un autore pisano il primo link tra la Toscana e la Cina, allora nota come il ‘Catai’. Quantomeno in termini di scoperta di un mondo che, all’epoca, nel XXIII secolo, era pressoché sconosciuto alle verdi e turrite terre toscane del contemporaneo Dante. Mentre i paesaggi toscani venivano magistralmente raffigurati negli affreschi che adornano i palazzi del potere e le chiese, il Kublai Khan galoppava e saliva al potere dalle praterie mongole fino alle montagne selvagge dello Yunnan.

Insomma, tutto torna e ritorna.

Come il sole di cui abbiamo parlato nel primo paragrafo che ogni giorno compie il suo ciclo e arriva, dalla terra dove nasce cioè l’Oriente, fino a dove muore cioè l’Occidente, così sui pendii, sui boschi, sulle nostre vigne, sugli animali e gli uomini e tutto il complesso ecosistema che caratterizza la terra del vino Chianti.

Proprio questa lunga strada, da Occidente a Oriente controcorrente alla ricerca di un’eterna alba se vista dalla nostra prospettiva, oppure ad inseguir tramonti se guardata dalla prospettiva cinese, è stata quella battuta per secoli dalle carovane sulle vie commerciali degli scambi pregiati: la Via della Seta.

Il commercio ha unito e influenzato nel tempo due mondi opposti, segnati da due prospettive molto diverse sia in ambito religioso che in quello del consumo e costume alimentare: ingredienti, coltivazioni e terreni diversi, hanno prodotto un’incredibile quanto inedita asimmetria tra la dieta mediterranea e quella cinese. Se dovessimo ridurre ai minimi termini il paragone, all’epoca in Europa si trovava l’olio di oliva ed il vino, mentre in Cina si consumavano regolarmente il Tè ed il Baijiu,

Tra le più recenti e vicendevoli influenze, spunta tra un delivery di ravioli al vapore e riso saltato, anche il vino Chianti. Scoperto dai consumatori cinesi nel corso della seconda metà del novecento, si rivela oggi una sorta di ago della bilancia commerciale per il nettare di bacco nazionale in oriente.

La Cina, oggi, rappresenta uno dei principali business place a livello globale, con una percentuale di esportazione per i vini tricolore che, Covid permettendo, sfiora in media il 10%, ma con fette di mercato e posizionamenti di prodotto sempre più crescenti.

Il vino è passato da essere un prodotto esotico da regalare, ad un’esperienza da degustare ed abbinare, non solo tra le carte dei più prestigiosi ristoranti italiani ma, anche con semplicità, nelle occasioni di consumo dei più giovani.

Oggi possiamo finalmente parlare davvero di professionisti di settore e wine lovers.

Per questo il Consorzio deve essere presente con assiduità sul mercato e nelle occasioni istituzionali, e per questo al netto delle limitazioni pandemiche in corso, ha presenziato alla fiera QWine Expo (Qingtian International Wine Expo a Qingtian, nella provincia di Zhejiang).

Dal 13 al 15 novembre trascorsi infatti, siamo stati ancora una volta presenti con una delegazione di nostre aziende produttrici localmente rappresentate, per raccontare e far degustare i nostri vini Chianti agli operatori di settore. Anche se ancora non ci è possibile tornare a visitare il paese in presenza, il Consorzio continua ad investire in maniera concreta nel mercato perché crede fortemente nella sua crescita e potenziale.

Il saluto del Presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi in occasione del seminario sul Chianti Riserva 2016 svoltosi in occasione del QWine

Qwine Chianti

La fiera è stata l’occasione per fare anche della didattica sul vino, da sempre per noi molto importante a livello istituzionale, con un seminario sul Chianti d.o.c.g. Riserva 2016 presentato dal noto wine educator Leon Liang. Una degustazione orizzontale di 5 vini è servita al pubblico partecipante per capire meglio le sfumature e differenze del nostro prezioso vitigno Sangiovese, che rappresenta l’anima del Chianti stesso.